Con il termine Pet Therapy, che deriva dell’unione di due parole inglesi, pet (animale d’affezione) e therapy (cura), si fa riferimento alla strutturazione metodologica dell’uso di soggetti animali finalizzata al trattamento di specifiche patologie.
Essa è strutturata secondo differenti tipologie di intervento definite, nelle Linee Guida nazionali:
Animal-Assisted Activities (AAA), ovvero Attività Assistite con Animali,
Animal Assisted Therapies (AAT), cioè Terapie Assistite con Animali,
Animal-Assisted Education (AAE), vale a dire Educazione Assistita con Animali.
Gli animali impiegati negli Interventi Assistiti appartengono a specie domestiche in grado di instaurare relazioni sociali con l’uomo e nelle Linee Guida nazionali vengono citati cani, cavalli, asini, gatti e conigli.
Esistono molteplici ambiti in cui la Pet-therapy può essere applicata e svariate ricerche hanno messo in luce come queste attività riescano a produrre numerosi effetti benefici.
Partecipare ad attività con animali può:
ridurre il livello di depressione e di ansia in pazienti affetti da tumore;
diminuire l'agitazione in pazienti adulti ricoverati durante la fase post-operatoria;
produrre un incremento della percezione della qualità di vita in pazienti che effettuano chemioterapia e radioterapia;
indurre un miglioramento delle abilità sociali, dell'autostima, della concentrazione e nell'igiene personale e dell'empatia in bambini con diagnosi di Disturbo del Neurosviluppo;
ridurre i disturbi comportamentali e il livello di ansia di anziani istituzionalizzati, oltre a produrre un miglioramento nel tono dell'umore e della qualità di vita.
Dott.ssa Tiziana Nicolai
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