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Immagine del redattoreDott.ssa Tiziana Nicolai

Il BULLISMO

Con il termine bullismo ci si riferisce ad un comportamento aggressivo che un soggetto, detto bullo, mette in atto con l’intenzione di arrecare danno o offendere un altro individuo, considerata vittima, il quale difficilmente riesce a difendersi.


I comportamenti di prepotenza si protraggono nel tempo e si basano sempre su un’asimmetria di potere, poiché la relazione è basata su una disuguaglianza di forza tra i soggetti coinvolti. va inoltre sottolineata la natura sociale di questo fenomeno: spesso, infatti, queste azioni avvengono in presenza di altri compagni.


Esistono svariati comportamenti che il bullo può mettere in atto: vi possono essere prevaricazioni di tipo verbale (insulti, minacce), fisico (aggressioni), psicologico (menzogne, esclusioni), ma anche estorsioni, umiliazioni, scherzi …


Normalmente si è soliti riconoscere due soli protagonisti, la vittima e il bullo, ma essendo un fenomeno di gruppo, è bene ricordare che questi sono solo gli elementi più evidenti, ma intervengono anche altri ruoli, tra cui il difensore della vittima e gli astanti indifferenti, ovvero tutti coloro che assistono ad atti di bullismo e che non intervengono in alcun modo.

Negli ultimi anni sono sorte svariate ricerche internazionali finalizzate allo studio di questo fenomeno sempre più attuale e sono state messe in evidenza alcune caratteristiche comuni:

  • il bullismo tende a decrescere con l’aumentare dell’età,

  • la percentuale delle femmine coinvolte è minore di quella dei maschi,

  • il bullismo indiretto è la forma maggiormente agita dalle femmine, mentre i maschi sono più orientati verso l’aggressività di tipo diretto

Un aspetto che merita di essere evidenziato è il fatto che l’essere coinvolto nelle relazioni di bullo o vittima può provocare conseguenze a lungo termine: coloro, infatti, che hanno agito comportamenti aggressivi nell'infanzia è più probabile che incorrano in problemi di criminalità.

Viceversa, coloro che sono stati vittime risultano maggiormente a rischio di sviluppare problemi depressivi e di scarsa autostima, fino ad arrivare, nei casi più gravi, al suicidio.


Il CYBERBULLISMO


Negli ultimi anni è sorta una nuova modalità attraverso cui vengono messe in atto azioni prevaricatorie: si parla sempre più spesso di cyberbullismo o bullismo elettronico.

Con questo termine si indica un fenomeno che prevede l’uso di strumenti telematici, quali internet, cellulare, e-mail, per minacciare, calunniare, molestare, aggredire, diffamare soggetti incapaci di difendersi.


In Italia si è iniziato a parlare ufficialmente di questo fenomeno dal novembre del 2006, quando è stato messo in rete un video in cui un ragazzo disabile veniva picchiato dai propri compagni di classe.


Questo fenomeno presenta alcune caratteristiche che si vanno ad aggiungere a quelle del bullismo “classico”:

  • l’anonimato del molestatore, il quale risulta difficilmente rintracciabile;

  • l’assenza di limiti spazio-temporali.


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