Oggi parliamo di Alzheimer.
Questa malattia prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che nel 1906 descrisse per la prima volta le sue caratteristiche degenerative (Touchon e Portet 2002). Rappresenta la forma più comune di demenza in soggetti anziani, con una prevalenza quasi del 38% dagli 85 anni in poi (Hebert 2013).
Si manifesta lentamente e in maniera insidiosa e sulla base delle modalità di insorgenza e delle caratteristiche cliniche predominanti si possono distinguere due forme: ad esordio precoce (< 65 anni) e ad esordio tardivo (> 65 anni). Recenti studi hanno dimostrato che:
il processo patologico alla base della malattia inizia molto tempo prima della comparsa dei primi sintomi;
le alterazioni neuropatologiche sono rilevabili attraverso specifici biomarcatori (parametri fisiologici, biochimici o anatomici misurabili in vivo);
prima della fase conclamata di demenza è quasi sempre presente una fase clinica nella quale i sintomi sono lievi, spesso caratterizzati da compromissione della memoria.
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